Mi piace pensare che Antonio fosse una grande quercia, una grande quercia nel bosco, quei grandi e vetusti alberi, in parte scortecciati ormai intaccati da funghi e insetti, con alcuni rami secchi già a terra, che infine crollano con un gran fragore che risuona in tutta la foresta. Dopo il crollo di questi grandi alberi rimane però ancora l'energia e creano spazio e nutrimento essenziali per il ciclo vita morte vita del meraviglioso ecosistema del bosco.
La nostra è stata una lunga storia, come tutte le lunghe storie abbiamo attraversato giorni di sole e tempeste. Dopo tutti questi anni ci tenevano ancora uniti i progetti in piedi da anni, l'affetto e una certa complicità frutto di una conoscenza profonda l'uno dell'altro. Antonio aveva una forte personalità e la tendenza a interpretare e a fare a modo suo: con il suo brusco modo di fare a volte imponeva la sua visione senza se e senza ma, a volte riuscivi a farti ascoltare e c'era un buon confronto.
Negli ultimi anni ho trovato una mia strada, un mio spazio e mi diceva: "sono contento che sei contenta, a te piace". E me lo ha detto fin all'ultimo: gli raccontavo le mie attività e le mie giornate in cammino, quando era in ospedale. E quando un giorno, lì al S.Lucia, Lui sul letto, praticamente semiparalizzato, ho sentito la necessità di ringraziarlo per gli anni trascorsi insieme, nella cosidetta buona e cattiva sorte, mi ha detto: "Tu sei forte, ce la farai". E mi sono scoperta forte, negli anni pensavo che quello forte fosse lui...e invece il suo lato fragile si è manifestato con tutta la potenza, proprio nel non reagire in maniera propositiva a una situazione generale di vita e a una malattia che ti corrode da dentro se non segui alla lettera le buone pratiche per gestirla.
Domenica su Rai movie davano uno dei suoi film preferiti, eravamo andati fino in Irlanda per vedere il luoghi doveve lo avevano girato:" Un Uomo Tranquillo" di Jonh Ford, con John Wayne e Maureen O' Hara: credo che gli piacesse perché rappresentava i valori della vita semplice di un tempo, e una comunità schietta e rude, come era un tempo anche qui: in fondo non si era mai adattato (darwinianamente parlando) a questi tempi "moderni", aveva abbracciato la filosofia tolstoiana della vita spontanea e naturale da sempre, tanto da farsi crescere la barba uguale al grande scrittore.
Questi ultimi anni sono stati particolarmente complicati per Antonio con una malattia come il diabete non facile da gestire, e negli ultimi quattro, dopo l'amputazione della gamba, c'è stata prima una reazione da guerriero, come era, poi un lento lasciarsi andare all'inevitabile.
Nei quattro mesi finali del ricovero, con Adriano abbiamo fatto squadra, ci siamo sostenuti l'un con l'altro e ancora lo facciamo. Abbiamo affrontato tutto con l'attitudine dei Samurai, senza lamentarsi, e con Coraggio: d'altra parte era Antonio quello che stava peggio e che ci dava l'esempio: ha affrontato tutto stoicamente, e infine senza agrapparsi oltre- ora mi levo dalle scatole- ha Concluso la sua Esistenza a due passi dal Colosseo, come un vero Gladiatore.
Ora Andiamo avanti sul sentiero della Vita: è una perdita importante per noi, che va elaborata, ma è necessario lasciare andare con Gratitudine e Coraggio.
Quel Coraggio silenzioso delle foglie che cadono nel bosco in questo autunno: sapere quando lasciare la Grande Quercia, senza rumore, con dolcezza e Gratitudine 🍂
Antonio Altigieri ha Concluso la Sua Esistenza all'Ospedale S. Giovanni Addolorata il 15 settembre 25.
Oggi 19 novembre, verranno tumulate l'urna con le ceneri nella tomba di famiglia a Oriolo Romano.
Questo è il discorso che farò per salutare il mio sposo, dal 1979, insieme.
L'opera a china ( 1980) è del caro Amico Heiman Wong
Nota finale post editing:
A inizio cerimonia ho letto dalla copia personale di Antonio di "Memorie di Adriano", uno dei suoi libri preferiti, parti dell'excipit segnate a matita 1 e 2. Le sottolineature a penna sono di Antonio
Post di Facebook:
Mercoledì, in una bella giornata di sole, Antonio è tornato a casa.
Lo abbiamo salutato con commozione, Gioia e Gratitudine🙏🏻❤️
Grazie a Tutti, a chi c'era, a chi non c'era ma era con noi con il pensiero, a chi è intervenuto con un ricordo, a chi ci ha contattato, a chi ci ha scritto messaggi.
Grazie agli Amici de "La Croce" di aver curato questo delicato momento.
Grazie a chi ci è stato vicino in questo lungo periodo, iniziato a maggio.
Grazie ai Medici e al Personale Sanitario dei reparti Chirurgia Vascolare- Rianimazione- Terapia Intensiva Cardiologica- dell'Ospedale S.Andrea, Riabilitazione della Fondazione S.Lucia, e P.S. dell'Ospedale S. Giovanni Addolorata.
Grazie Antonio, la nostra Grande Quercia, per la Vita passata insieme 🙏🏻❤️
Laura e Adriano
Oriolo Romano 19/11/25