martedì 4 dicembre 2018

Le virtù della rugiada di mare dell'Argentario

Un unico blu tra cielo e mare, limpido e illuminato, ci riempie gli occhi, in una giornata di fine novembre, mentre zaino in spalla percorriamo i sentieri del promotorio dell'Argentario.
Il maestrale soffia scuotendo le piante della macchia mediterranea e scompiglia i capelli, ma a secondo di come gira il sentiero troviamo angoli riparati e quieti, dove le eriche e i rosmarini sono ancora in fiore.

 L'azzurro dei fiori del Rosmarino, più delicato del blu intenso che oggi ci avvolge, richiama in ogni caso il mare, e anche il suo nome latino -Rosmarinus- lega questo profumato arbusto alle acque salate; potrebbe derivare da ros, rugiada, e maris, mare, "rugiada del mare". Oppure rosa e maris, "rosa del mare"; mentre alcuni studiosi avanzano l'ipotesi che derivi da rhus, arbusto, e maris, quindi "arbusto di mare".
A un nome così evocativo si associano miti e storie; sin dall'antichità era considerata la pianta della memoria e della sapienza; simbolo della dea Minerva (dea del sapere), in grecia gli studenti lo portavano al collo per migliorare memoria e concentrazione durante gli esami, e le nove figlie di Mnemosine(la memoria) venivano ritratte con un rametto di rosmarino in mano.
 Perfino Shakespare, in Amleto, fa dire ad Ofelia- ormai impazzita- mentre porge un rametto della pianta al fratello Laerte così che si ricordi di lei:
 "Ecco del rosmarino, questo per la rimembranza; vi prego, amore, ricordate; ed ecco delle viole, queste per i pensieri ".
A questa pianta officinale si associavano anche virtù benefiche legate a un simbolismo di rinascità e immortalità e si credeva che i fiori a contatto con la pelle all'altezza del cuore elargissero felicità; il dono della pianta tra innamorati evocava un cuore felice nel vedere l'amato.
 In sicilia è la pianta delle fate che si nascondono tra i suoi rami nelle sembianze di serpentelli; il rosmarino qui diventa filo d'unione tra le raccoglitrici di erbe curative -le "Sagae" , le donne sapienti, strettamente legate l'habitat naturale della pianta, la macchia mediterranea che fa da cintura verde al nostro mare - con la Grande Madre - presente nelle culture arcaiche- che trasforma con il suo possente utero, l'umano in animale, il serpente in pianta; un ciclico e continuo riemergere dell'energia vitale da una forma ad un altra.
 Il Rosmarinus officinalis, dunque, non è solo una pianta per insaporire e profumare le nostre pietanze, ma è un arbusto prezioso, dalle virtù magiche che si perdono nel mito.
 Oltre a ciò, più prosaicamente, è anche antisettico e balsamico, e secondo la moderna medicina erboristica è usato sotto forma di tisana per i problemi digestivi, raffreddori, mal di testa, dolori reumatici, artrite, dolori muscolari, spossamento, depressione.
 E si usa anche in unguenti e oli per i reumatismi e favorire la circolazione, in aromaterapia, e per bagni corroboranti.
 Non per ultimo, è pianta preziosa pure per le api che bottinano i suoi fiori per produrre un miele delicato e raro.
A noi basta passare il palmo della mano sulle sue piccole foglie coriacee e aghiformi mentre camminiamo; ci inebriamo così del buon odore, molto più intenso in queste varietà selvatiche rispetto alle piante coltivate nei giardini.

 Il nostro su e giù sui colli volge ormai al termine; il vento si è acquietato e il cielo ha preso i colori variegati tendenti al rosso che anticipano la sera.
Da uno dei colli ci fermiamo ad ammirare il sole che tramonta e "sfiora" l'isola del Giglio; in fondo, sfumata, in lontananza, la sagoma dell'Elba e tutto intorno il mare profondo...è tempo di andare, di chiudere i bastoncini, riporre lo zaino e di sederci ai tavoli di una pasticceria di Orbetello davanti ad una tazza di tè.
E Anche oggi, soddisfatti e appagati, abbiamo camminato nella Bellezza.
 
 Grazie a Mauro, Anna e Danilo per aver incrociato i loro passi con i miei.

Bibliografia:
Florario -
A Cattabiani

National Geografic -Medicina Naturale- I segreti delle piante medicinali-
 S.Foster e R.L. Johnson

Reader's Digest- Segreti e virtù delle piante medicinali-
autori vari

 Il linguaggio della Dea-
Marija Gimbutas


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